Il momento che sta attraversando l’economia mondiale, ben lo sappiamo, è tutt’altro che brillante: semplificando, le difficoltà di solvenza dei mutui hanno fatto – dapprincipio – crollare le principali banche d’affari, e di lì l’intero sistema economico dei Paesi più avanzati è precipitato in una spirale che lo ha condotto a dover fronteggiare la minaccia di una “recessione” dagli esiti potenzialmente catastrofici.
Le stime (datate 16 dicembre) di Confindustria, poi, non lasciano grande spazio all’immaginazione: per l’Italia, sarà PIL (la ricchezza prodotta in un anno da una nazione) in calo dello 0,5% per il 2008, con – addirittura – un -1,3% per il 2009 e, di conseguenza, 600mila posti di lavoro che andranno persi. Prospettive non rosee, insomma. Ma, come canta Jovanotti in una delle sue ultime hit, il Mondo “Sta insieme solo grazie a quelli che, hanno ancora il coraggio di innamorarsi”; il che significa – magari – tentare di costruire qualcosa di straordinario come può essere una famiglia, ed acquistare perciò una casa di proprietà.
Il “problema”, soprattutto per i giovani, è che per accendere un mutuo (“conditio sine qua non” per l’acquisto di un appartamento) serve un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre il mercato oggi preferisce formule meno vincolanti, i cosiddetti “contratti atipici”. La categoria del “Lavoratore atipico” è in costante crescita, come dimostra anche il recente successo del film-denuncia sul precariato “Tutta la vita davanti”, perciò le banche hanno approntato alcuni strumenti “ad hoc” nel tentativo di soddisfare le esigenze di una clientela “nuova”.
Non sfugge a questa logica la Banca Popolare di Puglia e Basilicata (BPPB), che ha creato – non senza palesare il concetto di inferiorità che attanagli molti “atipici” – “Mutuo Anch’io”. “Anch’io” è il mutuo studiato per lavoratori dipendenti a tempo determinato, a progetto, stagionali e lavoratori con contratti di lavoro domestici. Costoro, se titolari di un contratto all’atto della stipula e (condizione numero 2) lavoratori per almeno 30 degli ultimi 36 mesi, possono ottenere fino a 150mila euro di finanziamento da rimborsare in 30 anni.
Il tasso, secondo brochure, va da un minimo di 4,56% (IRS + spread) per un finanziamento a scadenza 6 anni fino ad un massimo del 5,136% per coloro i quali intendono restituire il prestito in almeno 21 annualità. Una banca, la BPPB, forse meno competitiva di altre quanto a condizioni. Ma che, proprio a causa della propria dimensione “familiare” punta a raggiungere una clientela in cerca di certezze piuttosto che di facili illusioni.