Buoni fruttiferi postali: le nuove “Serie” di settembre

di Gianfilippo Verbani 1


 Per gli amanti del risparmio postale, dal corrente mese di settembre c’è la possibilità di sottoscrivere sei nuove serie di buoni fruttiferi emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, disponibili presso gli uffici postali, e garantiti dallo Stato. Trattasi, in particolare delle serie aventi le seguenti sigle: “M39”, “I44”, “1W8”, “B59”, “P24” e “16F”; contestualmente all’emissione delle nuove serie, non sono invece più sottoscrivibili quei buoni fruttiferi postali aventi le sigle “M38”, “I43”, “P23”, “16E”, “B58” e “1V8”. Per chi vuole investire con un’ottica di breve termine, il buono fruttifero postale della serie “1W8” permette di mettere al sicuro i risparmi per una durata pari a diciotto mesi potendo avvantaggiarsi di un tasso crescente, pari allo 0,65% per il primo semestre, dello 0,95% nel secondo semestre e dell’1,25% nel terzo ed ultimo semestre; i rendimenti offerti non sono chiaramente alti, ma sono in linea con gli interessi offerti da titoli garantiti dallo Stato come i Buoni Ordinari del Tesoro.

Per chi invece punta a “vincolare” il capitale investito per lunghi periodi, la serie “B59” identifica un buono fruttifero postale di durata ventennale che garantisce la restituzione del capitale ed un rendimento che, oltre ad essere certo all’atto dell’emissione, tende a crescere durante la vita del buono. Se infatti per il primo anno il tasso è allo 0,75%, già dal secondo anno si sale allo 0,90% ed al terzo all’1,15%; e così via fino ad arrivare ad un tasso del 3,35% per il 16-esimo e 17-esimo anno e del 4,15% dal 18-esimo al 20-esimo anno.

Ma i buoni fruttiferi postali si possono anche “donare”, ed in tal senso i genitori, i parenti e gli amici, sottoscrivendo la serie “M39”, possono intestare ai minori i buoni fruttiferi, ad esempio, in concomitanza con ricorrenze o compleanni. I buoni dedicati ai minori della serie “M39” possono essere intestati solamente a bambini, ragazzi e giovani che hanno un’età compresa tra i 0 ed i 16,5 anni; in questo modo la famiglia ed i parenti, anche con più sottoscrizioni di buoni fruttiferi, possono mettere da parte un capitale che si rivaluta nel tempo e che a scadenza, al 18-esimo anno del ragazzo, permette di incassare il capitale più gli interessi.


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