In Italia il nostro tessuto produttivo è composto in prevalenza da una miriade di piccole imprese ma anche di micro imprese che, a causa della crisi finanziaria e della conseguente stretta creditizia, hanno pagato più di tutti a caro prezzo la pessima congiuntura. Stiamo parlando di tutte quelle imprese costituite sotto forma di ditta individuale, ma anche imprese a conduzione familiare, piccoli artigiani e lavoratori autonomi che purtroppo molto spesso si sono visti in questi mesi sbarrata la porta dell’accesso al credito. In tal senso, il colosso bancario europeo UniCredit Group, ad integrazione del “Progetto Impresa Italia” finalizzato a sostenere l’attività delle imprese, ha siglato con le Associazioni di Categoria dell’artigianato e del commercio, quasi contestualmente all’Avviso comune dell’ABI sulla moratoria dei crediti delle PMI, un importante accordo finalizzato a sostenere l’attività di ben diecimila imprese in difficoltà al fine di traghettarle fuori dalla situazione di crisi e dalle temporanee difficoltà legate alla cattiva congiuntura.
L’accordo, nello specifico, è stato siglato da Unicredit con la Confcommercio, CNA, Confartigianato e Casartigiani, e con l’intento di “tendere la mano” a tutte quelle piccole imprese che si trovano in condizione di disagio creditizio. Nel prossimo mese di settembre, saranno rese note le modalità operative di applicazione del progetto; ma già da ora, in accordo con quanto riporta la Confartigianato, si può far presente che il progetto punterà ad aiutare circa diecimila piccole imprese che rischiano la chiusura offrendo il giusto sostegno, anche grazie all’intervento delle Associazioni di categoria e dei Confidi, attraverso delle soluzioni “personalizzate”.
A tal fine, infatti, il progetto prevede l’istituzione, su tutto il territorio nazionale, di ben 80 task force che si occuperanno di valutare le esigenze delle piccole imprese in difficoltà; all’interno delle task force saranno presenti sia specialisti del colosso bancario Unicredit, sia rappresentanti dei Confidi, sia delle Associazioni di Categoria per “traghettare” le imprese fuori dalla crisi evitando tra l’altro, su scala nazionale, ulteriori effetti negativi sui livelli occupazionali. Questo perché, specie dopo il periodo delle ferie estive, molte imprese del commercio e dell’artigianato rischiano di non aprire più o di riaprire ma con tante incognite sulla continuità d’impresa.
elia vito 7 Maggio 2010 il 07:47
artigiano in dificolta economica
rossella 22 Luglio 2011 il 15:27
sto leggendo un mucchio di balle riguardo unicredit……altro che aiuto alle piccole imprese……sara’ la responsabile della CHIUSURA della mia piccola impresa a conduzione familiare, risollevata da una situazione di crisi e riportata, dopo 11 anni di DURO LAVORO
rossella 22 Luglio 2011 il 15:30
….ad avere utili e lavoro, nonostante il periodo di crisi. ebbene, per due rate di un finanziamento pagate in ritardo ed un sconfino dal c.to anticipi di poco meno di 30.000,00 euro, mi ha revocato affidamenti e mutuo per un totale di 97.000,00 euro…..rovinata……quindi, fatemi il piacere, non sparate cazzate sull’aiuto delle banche alle imprese !!!!!!!!!!!!!!!
mario VENTURA 29 Novembre 2011 il 00:18
ero cliente della banga sonto spirito 1965 filiale di guidonia poi banga di Roma mi anno fatto crescere dandomi fiducia anche quando mi trovavo in dificolta pure con qualche pignoramento prestandomi le somme occorrenti per estiguere il pignoramento e io mantenevo l’ impegno preso fino a doggi pagando tutto quando e’ entrata lunicrediti mi anno rovinato l’immagine facendomi vergognare con una rata rimasta in dietro mi anno chiuso tutto e mandato al recupero de debito quando mi sono accorto che non celafacevo piu’ a pagare ho chiesto di rinecoziare il mutuo con una rata piu’ piccola non me lanno voluto fare e ora sono rimasto senza lavoro prche non ho piu’ credibilita perche mi ha scritto al grif in fondo li avevo girato un redito mensile di 3300 per un totaledi 110000EURO ipagare n tre anni e mezzo e infece io dovevo pagare 864 000 mi anno fatto pagare gli interessi suglinteressi strozzini
mario VENTURA 29 Novembre 2011 il 00:45
non sono pratico con il compiute avevo scritto il commento non so se lavete ricevuto ora mi sono stancato comunque senza l’aiuto delle banche non si va da nessuna parte e a parere mio voi dite che non ci sono piu capitali ma dove sono andati su la luna? ho sisono ammuchiati nelle tasche di chi crede che con i capitali riesce a campare di piu’ ma pensa quando sofre allasciare sulla terra tutto opure crede di manciare bisteche doro per campare di piu’ ma sono sicuro che se vuole campare di piu’ si deve mangiare una cicorietta lessata o muore crepato poveraccio ma tantti ci anno provato facento sofrire il popolo per trovare quello che non c ‘e da tutti gli imperatori esistiti sulla rerra
GIUSEPPE 14 Luglio 2013 il 10:06
buogiorno ho una piccola media inpresa con 8 dipendenti
per fortuna un po di lavoro c’è ma manca la liquidità
per sostenere le spese generali e scorte materiali, le nostre situazioni bancarie abbiamo lavorato sempre con credito garantito personale, ma a causa di questa crisi mondiale abbiamo investito tutto sul lavoro. oggi manca liquidità per lavorare, abbiamo garanzie personali, capannoni industriali di nostra proprietà e gli istituti bancari nn danno finanziamento. Come può un’azienda ricominciare a lavorare?