Ancora stazionari i prestiti richiesti dalle imprese

 C’ è ancora una certa prudenza da parte delle imprese italiane nella richiesta di finanziamenti e prestiti al fine di far decollare gli investimenti nel nostro paese, dato che nel suo complesso viene suggerito anche dal particolare contesto economico che stiamo attraversando. 

Come scegliere il miglior tasso di interesse sul mutuo

Il tasso di interesse applicato al finanziamento si configura come un elemento essenziale da tenere strettamente in considerazione prima di effettuare la richiesta, in quanto determina l’onerosità del mutuo, ovvero l’importo aggiuntivo che il mutuatario dovrà corrispondere alla banca: in altre parole, esso rappresenta il costo del capitale prestato dalla banca al cliente.

Mutuo, nuove regole per agevolazioni sulla prima casa

La nuova legge di Stabilità 2016 introduce alcune variazioni in rapporto alle agevolazioni prima casa, destinate ad alleggerire il carico fiscale sull’abitazione principale. Il bonus è ora allargato anche a chi l’ha già sfruttato in passato, purché rivenda il primo immobile entro dodici mesi dall’acquisto della nuova abitazione.

Finanziamenti a tasso zero per le nuove imprese

Invitalia ha attivato gli incentivi destinati ai giovani e alle donne che desiderano avviare micro e piccole imprese. Dal 13 gennaio è infatti in vigore la misura “Nuove imprese a tasso zero”, con cui l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, ha messo a disposizione un totale di 50 milioni di euro al fine di finanziare a tasso zero progetti d’impresa in vari settori economici, purché con spese fino a 1,5 milioni di euro.

Prestiti, le offerte per la cessione del quinto della pensione

Per avere accesso a un prestito nel momento in cui si è titolari di una pensione la soluzione più pratica per raggiungere l’obiettivo è rappresentata dalla cessione del quinto, che permette di rimborsare automaticamente il debito ogni mese trattenendo alla fonte la rata dovuta alla finanziaria, senza mai superare il 20% di quanto percepito dall’ente di previdenza.