RC Auto e Truffe: Taranto, sgominata banda

di Gianfilippo Verbani 1


 Leggendo i giornali, seguendo le news in tv, ci capita spesso di imbatterci in articoli che mirano allo stomaco del cittadino, che sappiamo essere risparmiatore ma anche contribuente: “Polizza RC Auto, rincari del tot per cento in soli tot anni”; oppure “Le compagnie assicurative abbandonano il Sud” e giù fiumi d’inchiostro sulla discriminazione (che ricompare, nella miglior tradizione, quando si scopre che anche i premi per gli immigrati sono mediamente –anche molto- più alti). Diciamo che in Italia c’è una certa allergia per i dati quantitativi, che poi sono anche quelli rispetto cui si muove l’intero sistema assicurativo: se una certa provincia mi costa tot quanto a indennizzi post-incidenti, è giusto che da lì mi rientrino almeno altrettanti soldi, a meno che non voglia lavorare in perdita.

Il problema è che certa informazione non capisce tutto questo, oppure –peggio- fa finta di non capirlo e si scaglia puntualmente contro “il cartello dei cattivi” facendo finta che all’origine del male ci sono comportamenti poco virtuosi di automobilisti e carrozzieri, e che per questo malcostume (e non –solo- per la perfidia delle compagnie) ci vanno di mezzo tutti perché si vedono infine costretti a ripianare i danni fatti da qualcun altro. Come è successo, è notizia di questi giorni, in Provincia di Taranto, dove è stata sgominata una vera e propria organizzazione criminale specializzata nella simulazione di incidenti stradali al fine di intascare gli indennizzi dalle assicurazioni.

Se credete che stiamo esagerando a parlare di “organizzazione”, date un’occhiata ai dati: sono infatti state ben 47 le misure cautelari eseguite, con 8 persone finite in carcere, 23 ai domiciliari e 16 invitate a sottostare a obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini, estese a tutta la Puglia, hanno posto sotto controllo 251 persone: ingerenza nella sfera privata o atto dovuto nei confronti di quelle altre migliaia di persone costrette a pagare premi assicurativi anche doppi rispetto ad altre zone d’Italia per “ripianare” i debiti che le assicurazioni fanno per pagare falsi incidenti? In questo caso specifico si parla di un giro d’affari di 1,2 milioni di euro, ma anche del rischio che alcuni gruppi assicurativi abbandonino certe aree perché per loro non convenienti.


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