C’è una notizia buona e una cattiva: quale volete sapere per prima? Facciamo che ve le diciamo entrambe, se non altro perché sono due versanti di una stessa montagna per fortuna erosa dagli sferzanti venti della crisi economica e dell’oculatezza del risparmiatore italiano: la notizia buona è che le famiglie italiane sembrano aver capito la lezione, e lo hanno dimostrato smettendo di richiedere prestiti personali per acquistare automobili e motociclette ma anche vacanze da sogno o elettrodomestici; la notizia cattiva è che l’unico comparto del credito che continua a tirare è quello dei prestiti ai pensionati, una categoria che in controtendenza continua ad indebitarsi con un ritmo di crescita per certi versi spaventoso.
L’anno della svolta, per fortuna arrivato prima che fosse troppo tardi (benché non sia mai troppo tardi per ripartire e tornare a praticare quelle brutte abitudini), è stato – manco a dirlo – l’orribile 2009 dell’economia: secondo Assofin, che ha prodotto i dati annuali, si evidenzia infatti un tracollo dell’11,3% delle erogazioni di prestiti personali e finanziamenti. Non si è salvata neanche la cessione del quinto dello stipendio. L’immagine è quella di un rubinetto che perde, di colpo, compressione e smette di stillare acqua: a inizio 2009, infatti, la crescita dei prestiti per dipendenti e pensionati era esplosa a +27,9%; per fortuna una redenzione collettiva ha portato gli italiani a chiudere l’anno con una percentuale di crescita del +4,1%, da qui il dato complessivo del calo.
Nel dettaglio, però, emerge un boom delle cessioni ai pensionati. Le erogazioni a chi ha una pensione, nell’ultimo anno, sono salite infatti del 30%. In calo invece i finanziamenti per l’acquisto a rate di auto e moto (-16,7%), il credito finalizzato (-16,9%) e i prestiti personali (-13,9%). Un adagio che molti giudicano anacronistico, ma che noi non ci stancheremo di ripetere, è che si può spendere nella peggiore delle ipotesi quello che si è guadagnato, non un centesimo di più. La crisi, a quanto pare, ha fatto rinsavire non solo noi…