Certo: e chi ci garantisce che tutto il frutto del nostro sudore della fronte non sarà un giorno, come è già avvenuto in altri casi, arraffato da qualche nuovo “furbetto” che, attraverso operazioni di finanza creativa, riuscirà a “scappare con la cassa”? Fidarsi è bene, ma non fidarsi è sempre meglio specie in un’Italia malata da tempo di clientelismo e corruzione (malattie acuite dal fatto che, in Italia, difficilmente i responsabili di “crimini da colletti bianchi” vengono puniti come meriterebbero). La preoccupazione non è solo del cittadino risparmiatore, ma chiaramente anche di chi gli offre un prodotto previdenziale che deve essere il più possibile affidabile, pena la perdita di quote di mercato (a fronte di una dimostrazione di scarsa serietà, infatti, il risparmiatore generalmente fugge). Fondo Espero, come ogni altro genere di fondo pensione, deve sottostare ad un articolato, ma non per questo meno trasparente, sistema di controllo.
Esso addirittura, almeno nel caso specifico in oggetto, si compone di due livelli: uno, interno, rimesso al Collegio sindacale e all’Assemblea dei delegati; l’altro, di carattere pubblico, è invece stato affidato alla Commissione di Vigilanza sui fondi pensione (COVIP) e agli enti cui compete il controllo sui gestori finanziari (Banca d’Italia, Consob e Isvap). In particolare, le competenze della suddetta commissione sono: autorizzazione ai fondi per l’esercizio dell’attività; intervento tempestivo nel caso in cui non dovessero essere rispettate le norme sugli investimenti; controllo ed autorizzazione delle convenzioni tra fondo e gestori e verifica della trasparenza nei rapporti tra fondo ed iscritti.
COVIP, infine (come suol dirsi, “ultimo ma non meno importante” aspetto), controlla la gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile dei fondi. Il Fondo Espero ha, infine, una Banca depositaria ove materialmente colloca le risorse che ha accumulato: anche detta banca controlla gli investimenti fatti dai gestori del fondo, che a sua volta si impegna ad inviare ogni anno ai propri aderenti un estratto conto, ferma restando la possibilità di controllare in ogni momento la propria posizione accedendo all’area riservata del sito dedicato.