Prestiti e Mutui in crescita nel 2009. E le sofferenze…

di Gianfilippo Verbani Commenta


 A pochi mesi di distanza dall’epilogo di quello che da tutti è stato indicato come l’annus horribilis dell’economia mondiale (chiaramente stiamo parlando del 2009), giungono i primi dati definitivi e ufficiali relativi alla situazione creditizia – e debitoria – delle famiglie italiane. Come ci piace ripetere ogni volta che possiamo, le famiglie italiane sembrano aver retto meglio rispetto ai “colleghi” degli altri Paesi più industrializzati (Cina a parte perché il “dragone” fa storia a sé) perché non sono mai state avvezze, e ancora non lo erano all’epoca dell’esplosione della crisi, a spendere più di quello che guadagnavano, indebitandosi per mantenere un tenore di vita elevato.

Non lo sono state, neanche quando lo sbarco sulla Penisola delle carte di credito revolving e l’esplosione dei prestiti personali avrebbero potuto rivoluzionare lo status quo, ma forse lo stanno diventando, con il rischio che vada a generarsi una bolla – per ora, fortunatamente, ancora di piccole dimensioni – pronta ad esplodere da un momento all’altro con esiti catastrofici non diciamo per tutti, ma almeno per coloro che si sono esposti sì. È questa la situazione fotografata dal primo rapporto del ministero del Welfare in collaborazione con l’Associazione delle Banche Italiane (ABI).

Secondo il rapporto, nel 2009 è cresciuta in Italia la richiesta per i mutui casa e il credito al consumo. E anche se le famiglie italiane di fronte ala crisi economica mostrano ancora una certa solidità finanziaria, non mancano segnali allarmanti come l’aumento delle sofferenze bancarie. Nel 2009 infatti i mutui sono cresciuti dell’8,2% rispetto all’anno precedente, muovendo un giro d’affari la cui portata si attesta attorno ai 247 miliardi di euro. Il credito al consumo ha invece avuto un incremento del 6,7%, a quota 113 miliardi. Ma, per effetto della crisi, lo stato delle sofferenze ha raggiunto la quota dell’1,19% del totale dei finanziamenti a fine 2009.