Un’impresa, specie se media, ed ancor di più se piccola, di norma nel nostro Paese riesce ad ottenere finanziamenti e prestiti presso quelle banche che hanno un forte radicamento sul territorio, e dove spesso il direttore della filiale è nativo del luogo e conosce le dinamiche dello sviluppo economico nella zona. Non stupisce di conseguenza l’ultimissimo dato, comunicato da Assopopolari, da cui è emerso come dall’inizio dell’anno, e fino allo scorso mese di aprile, gli Istituti di credito popolari abbiano erogato a favore delle piccole e medie imprese nuovi crediti per un controvalore pari a ben 13,3 miliardi di euro. Su base annua l’incremento dei crediti alle piccole e medie imprese per le Banche popolari è cresciuto del 5% a fronte di una raccolta diretta balzata del 7%.
Secondo quanto dichiarato dal Segretario Generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, Giuseppe De Lucia Lumeno, dall’inizio del 2010 il flusso di nuovi prestiti alle piccole e medie imprese erogato dalle banche popolari risulta essere superiore alla media degli anni scorsi a conferma di come gli Istituti siano capaci in maniera efficiente di allocare investimenti e risorse in virtù, come sopra accennato, di una conoscenza profonda del territorio ma anche del tessuto produttivo.
Assopopolari ha altresì fornito alcuni dati sulla ripartizione geografica dei prestiti nel nostro Paese; ebbene, in prevalenza dall’inizio dell’anno l’ammontare dei prestiti concessi dalle Banche Popolari è cresciuto nel Nord-Est con una crescita del 6,1%, ma ancor di più nelle Regioni del Mezzogiorno dove c’è stato un aumento del 7,3% a conferma di come nonostante la difficile congiuntura il modello di “banca territoriale” sia quello in grado di rispondere meglio alle esigenze di credito e di natura bancaria da parte di famiglie ed imprese. Il tutto per dire che un piccolo imprenditore, al fine di chiedere ed ottenere un prestito, prima di bussare alla porta di un colosso bancario, forse farebbe bene prima a bussare alla filiale di una Popolare.