Sebbene nei Paesi dell’area euro il costo del denaro, quello fissato dalla Banca centrale europea, è uguale per tutti, i tassi applicati dalle banche ai mutui stipulati dalle famiglie variano da Paese a Paese. Quali sono allora i fattori che determinano queste differenze di tasso? Ebbene, la risposta in tal senso ce la fornisce l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel secondo numero dei “Temi di Economia e Finanza”, nel quale si sottolinea come nell’area euro il livello dei tassi dipenda, tra l’altro, sia dal valore degli immobili, sia dal costo della raccolta; inoltre, anche l’inefficienza della giustizia civile incide tra i fattori che determinano la fissazione dei tassi sui finanziamenti immobiliari.
Per quel che riguarda i costi sostenuti dalle banche per la raccolta, a partire dal fallimento della Lehman Brothers è scattato quel processo, definito in gergo come “corsa verso la qualità”, sul quale l’Abi mette in risalto come si sia attivata la dispersione dei livelli dei tassi sui titoli del debito pubblico dei singoli Paesi andando a premiare quelli con fondamentali finanziari più solidi, in primis la Germania. A pesare sui tassi dei mutui è anche il valore della casa visto che a fronte di garanzie più lasche le condizioni economiche tendono ad inasprirsi visto che l’Istituto di credito si deve assumere un rischio superiore.
Lo stesso dicasi, come accennato, anche per i costi relativi alla giustizia; più il sistema è inefficiente, più il livello dei tassi tende a crescere proprio perché poi ci sono da sostenere costi elevati per le procedure giudiziarie e quindi, affinché la controparte possa far valere i propri diritti sul credito vantato. Nel secondo numero dei “Temi di Economia e Finanza”, al riguardo, viene portato ad esempio l’efficienza della giustizia in Paesi come il Lussemburgo che se così fosse anche negli altri Paesi potrebbe portare ad una sensibile riduzione dei livelli degli interessi applicati sui finanziamenti immobiliari a tasso fisso.
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