Nel 2009 le famiglie hanno destinato parte dei loro redditi alle polizze di assicurazione vita e nel 2010 il settore continua a registrare segnali positivi: la relazione del Presidente dell’ANIA, Fabio Cerchiai, ha rilevato che, nei rami danni, escludendo la r.c. auto, la raccolta premi è rimasta stabile, rispetto ad altri settori infatti durante la crisi, le imprese assicuratrici italiane non hanno registrato casi di insolvenza, nè hanno richiesto aiuti pubblici. Insomma, sono passate indenni alla crisi che ha attanagliato la maggior parte dei settori. Sono state necessarie solo manovre di ricapitalizzazione, tuttavia finanziate con normali meccanismi di mercato.
Inoltre – ha sottolineato Cerchiai – anche il livello di patrimonializzazione è rimasto sempre adeguato. A dicembre 2009, i mezzi propri delle nostre imprese erano pari, mediamente, a più del doppio del margine di solvibilità richiesto. Gli investimenti delle compagnie sono rilevanti e ammontano a circa 500 miliardi di euro, alimentano il finanziamento dell’economia reale e del debito sovrano e, orientati al lungo termine, hanno sostenuto i mercati anche nei momenti di estrema turbolenza.
Significa che gli italiani sono diventati più previdenti? L’assicurazione vita è infatti un contratto attraverso il quale il sottoscrittore versa un premio (cifra da corrispondere mensilmente) alla compagnia assicurativa, per garantire al beneficiario un capitale o una rendita nel caso in cui l’assicurato sia colpito da un evento grave come la morte o l’invalidità. E’ quindi spesso lo strumento scelto dagli italiani per risolvere i problemi economici che la scomparsa di un congiunto può creare, e il mezzo per garantirsi una copertura pensionistica non più ottenibile dalla previdenza pubblica.
Si delinea quindi la soluzione ideale per chi desidera proteggere i propri cari dalle conseguenze economiche negative che potrebbero derivare dalla sua prematura scomparsa. Le polizze vita, inoltre, garantiscono una rendita con tassi di interesse spesso vantaggiosi e alcune compagnie di assicurazione hanno iniziato a proporre un minimo garantito per mettere i clienti al riparo dall’andamento dei mercati.
Giusy 12 Luglio 2010 il 02:07
ho fatto l’assicurazione sulla vita intestato me ma beneficiario il mio compagno xrò adesso vorrei cambiare beneficiario perchè mi sono informata che se mi succedesse qualcosa i soldi li dovranno dividere il beneficiario, la mamma, la sorella, e poi i miei figli allora vorrei come beneficiari presenti e terzi, cioè quello che voglio dire che se non ci sarò più i soldi devono andare ai figli presenti e terzi compiuti 18 anni lo posso fare