UniCredit: 4.700 esuberi. Il Ministro Sacconi: “No atti unilaterali”

di Gianfilippo Verbani 1


 Unicredit prevede di tagliare 4.700 posti di lavoro nel triennio 2011-2013. Lo comunica il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, dopo l’incontro di ieri tra l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, e i sindacati, in cui è iniziato il confronto per definire il percorso teso a raggiungere l’obiettivo di tagli del personale previsto nel piano di riorganizzazione. Per Sileoni, UniCredit è stata “contagiata” dall'”effetto Marchionne” e “si pone politicamente e contrattualmente fuori da quella concertazione recentemente rivendicata dal nuovo presidente dell’Abi”, Giuseppe Mussari. Lo stesso Mussari e Micheli, ricorda Sileoni, alla stampa hanno dichiarato che “il modello industriale del settore del credito è e rimarrà concertativo”.

Mentre “il gruppo UniCredit che dà un’informativa di 4.700 esuberi da realizzare nel triennio 2011-2013, di nuovi assetti inquadramentali, di nuova mobilità territoriale e professionale, di nuove flessibilità di ingresso sul lavoro, si pone politicamente e contrattualmente fuori da quella concertazione recentemente rivendicata dal nuovo presidente dell’Abi”. Sileoni entra poi nel dettaglio della polemica: “Non condividiamo i 4.700 esuberi che secondo UniCredit esistono all’interno del gruppo. Non abbiamo sentito una parola sulla conferma a tempo pieno dei lavoratori precari presenti attualmente nel gruppo, né sulle politiche d’assunzione del gruppo per i prossimi anni, come non esiste, per la seconda volta dal 2007 ad oggi, un vero piano industriale, peraltro previsto per legge, che garantisca i lavoratori e le organizzazioni sindacali”.

“Prevediamo pertanto da settembre, quando inizierà la trattativa con le organizzazioni sindacali – ha concluso il leader della Fabi – un aspro e duro confronto non solo sui numeri, ma soprattutto su quel modello organizzativo che dal 2007 ad oggi ha prodotto esclusivamente la fuoriuscita dal gruppo di 10mila lavoratori oltre ai 4.700 dichiarati, e di altri 1.500 lavoratori che hanno seguito la cessione ad altre banche di 500 sportelli Unicredit”. Sulla questione è intervenuto anche il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. “Sarà doveroso un confronto approfondito e sono vietati in tutti i modi atti unilaterali”.


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