Quando si parla di gioventù, forse per invidia di un momento che è stato e che non potrà più essere, si è portati a farlo con un certo livore: “Ah, i giovani d’oggi: pensano solo a divertirsi, per giunta in modi davvero disprezzabili, e mai ad impegnarsi nel lavoro o nel servizio”, è una lamentela piuttosto diffusa, in televisione come nel parlare quotidiano. Mai che si trovi qualcuno tanto illuminato da pensare che invece è sui giovani che bisogna puntare se si vuole costruire un futuro meno incerto e più sereno? Domanda retorica, dal momento che sappiamo già questo fantomatico “qualcuno” esistere ed impegnarsi. Può chiamarsi istituzione, può chiamarsi imprenditoria; nel caso specifico che andiamo ad analizzare con le prossime righe si chiama compagnia d’assicurazioni, per inciso polizza auto.
Facciamo subito i nomi: AXA, da alcune settimane sponsor dell’Atalanta calcio (formazione retrocessa lo scorso maggio in Serie B), e Protezione Autogiov@ni, una polizza auto di nuova generazione così come di nuova generazione devono essere coloro i quali ne vogliano far richiesta. Riservato a tutti i giovani fino ai 30 anni, Protezione Autogiov@ni vuole essere un prodotto che mette d’accordo genitori e figli in tema di sicurezza, economia ed affidabilità.
Missione che si può cercare di portare a termine con successo mediante il vero cuore dell’offerta, che altro non è che un tanto freddo quanto sofisticato ed efficiente rilevatore satellitare, “un piccolo genio, invisibile e discreto, che ti protegge nelle emergenze con tempestività ed efficacia, proprio quando ti serve di più”. Lo strumento tecnologico va a tutto vantaggio del cliente, visto che adegua il premio ad una tra le 5 fasce chilometriche previste da AXA monitorandone gli spostamenti. In più, “Con Protezione Autogiov@ni c’è un nuovo servizio di informazione in più: per i guidatori in età tra 21 e 26 anni AXA ha ideato il servizio Bonux online, con cui verificare periodicamente il tuo stile di guida”.
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