La convenienza tra tasso fisso e variabile é stata spesso discussa. In realtà non esiste un tasso più o meno conveniente, molto dipende dalla situazione di colui che si appresta a sottoscrivere un mutuo. Come regola generale però possiamo affermare che se il tasso del mutuo si attesta attorno al 5%, allora é preferibile, probabilmente scegliere il tasso fisso. In Italia le banche in questo momento, in virtù della discesa dell’Irs (l’indice di rifinanziamento della Banca Centrale Europea è fermo da più di un anno a quota 1%), indice di riferimento per i tassi fissi, scende e arriva sotto il 3%., stanno proponendo mutui a tasso fisso sotto il 5% e quindi la situazione permette di “approfittare” e sottoscrivere un mutuo a tasso fisso durante questa congiuntura economica favorevole.
Sebbene il mutuo a tasso variabile sia meno costoso, il mutuo a tasso fisso risulta conveniente se desideriamo acquistare un immbile per pagare una rata che poi nei tempo, nel corso del piano di ammortamento, non subirà gli effetti legati alle oscillazioni dei tassi sul mercato. Il mutuo a tasso variabile in questo momento tocca addirittura il 3%, ma ricordiamo che tale soglia potrebbe scendere così come salire. Il tasso fisso per la prima volta ha quindi raggiunto una convenienza mai toccata, con una rata bloccata per tutta la vita.
C’è chi si appresta a stipulare un mutuo e chi invece non può più pagarlo, almeno per il momento: sarà operativo tra due giorni (precisamente dal 2 settembre) il fondo di solidarietà per i mutui di prima casa, il provvedimento relativo alla sospendione del mutuo previsto nella Finanziaria del 2008 che diventa operativo dopo 32 mesi. Può fare domanda di sospensione chi abbia in corso un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale per un massimo di 250 mila euro, stipulato da oltre un anno e con un Isee che non superi i 30 mila euro.
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