Fatevi due conti, potreste scoprire che c’è convenienza! Farsi due conti, infatti, secondo ING Direct è il primo passo per cominciare a guadagnare denaro, frutto di interessi maturati, da tutti quei soldi che siete riusciti a mettere da parte grazie al sudore della vostra fronte. Già, perché se è vero che il vostro stipendio, o il frutto di qualche operazione finanziaria, sul conto corrente ci sta bene, sicuro e tranquillo com’è, è altrettanto vero che sarebbe preferibile recuperare del valore aggiunto anche da queste somme lasciate lì a dormire in attesa che in futuro possano rivelarsi utili per soddisfare un sogno, realizzare un progetto o (specie per i meno giovani tra voi) fare un bel regalo ai figli quando decideranno di spiccare il volo con le proprie ali. E questi sono solo alcuni esempi…
Utili, però, per dire che per chi decide di farsi due conti con ING Direct c’è il vantaggio di un interesse applicato pari al 2,60% per tutte quelle somme depositate su Conto Arancio. Già, perché farsi due conti, nella sostanza, significa aprire un Conto Corrente Arancio, dove depositare i propri risparmi o farsi accreditare lo stipendio (ma anche, se vi interessa, farvi domiciliare le utenze) e un Conto Arancio, ossia il deposito collegato. Ma anche se vi dovesse interessare solo la prima parte di questo “piano”, certo di facile comprensione, sappiate che ci può essere convenienza rispetto ad altre soluzioni concorrenti.
Per esempio, nel fatto che l’imposta di bollo (34,20 euro: non proprio bruscolini) viene azzerata, ossia se la accolla ING Direct, nel caso in cui decidiate di accreditare ogni mese sul vostro conto lo stipendio o la pensione, o in alternativa nel caso in cui abbiate un saldo medio trimestrale di almeno 3mila euro. Si opera on-line, almeno in prevalenza, ma la Carta dei codici operativi garantisce la massima sicurezza. Senza rinunciare a nulla di un tradizionale conto, dacché i prelievi agli sportelli bancomat sono gratuiti ed è possibile effettuare versamenti presso uno qualunque degli sportelli bancari d’Italia.
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