Concludiamo -per ora- la nostra carrellata informativa su il Conto Corrente descrivendone le caratteristiche alla voce “condizioni economiche” e “possibilità di usufruire dei servizi offerti”. Anzitutto, dobbiamo dire che il conto corrente non serve ad investire il risparmio (il che significa che quando uno volesse dare una redditività, ossia far crescere percentualmente anno con anno, ai propri risparmi non dovrebbe mantenerli fermi sul conto, bensì indirizzarli verso qualche forma di investimento come può essere il mercato azionario o il comparto assicurativo) bensì si caratterizza per essere una piattaforma che consente l’accesso a tutti i servizi offerti dalla banca:
dalla gestione della liquidità a quella degli incassi e pagamenti, dall’utilizzo degli assegni alle possibilità di finanziamento, dagli acquisti di titoli all’operatività su internet. Naturalmente, non possiamo nasconderci che ogni servizio ha un suo prezzo, perciò è fondamentale capire quali sono le operazioni cui fate ricorso più spesso per cercare una soluzione che a quella voce vi abbatta i costi. Già, perché di solito un conto corrente prevede un canone periodico ed una serie di spese e commissioni stabilite analiticamente o previste forfettariamente dal contratto: sono le spese che dovete mettere in conto annualmente. Esse possono essere in parte ripagate dal tasso di interesse creditore che la banca vi riconosce sulla somma di denaro depositata sul conto, mentre bisogna stare attenti a non andare mai in rosso perché a quel punto scattano interessi a debito come quelli applicati ad un prestito.
Per usufruire dei servizi offerti dalla banca, ad oggi possiamo dire esistono quattro canali: lo sportello, ivi compresa anche la sua parte automatica (ATM) per il prelievo e -in alcuni casi il deposito- del denaro; il telefono, attraverso il call center dedicato da ciascun istituto; internet o le altre soluzioni on-line (quindi anche quelle cui si accede mediante telefonino); i promotori finanziari.