Abi, banche e “Reti Amiche”

di Gianfilippo Verbani 1


 Se abbiamo necessità di un certificato anagrafico, dello stato di famiglia o del rinnovo del passaporto, presto ci si potrà rivolgere ad uno degli oltre 32mila sportelli bancari in Italia. Questo é quanto sancisce il protocollo d’intesa siglato ieri dal presidente dell’Abi, Corrado Faissola, e il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta. Il progetto si chiama “Reti Amiche”, promosso dal governo nell’ambito del piano di e-governement 2012 per favorire l’erogazione di servizi attraverso canali diversi dagli uffici pubblici.

Dopo poste, tabaccai e notai (l’accordo con le banche era stato preceduto da quello firmato a luglio con Poste Italiane, quello siglato a novembre con l’associazione dei tabaccai e quello concluso a dicembre con il Consiglio Nazionale del Notariato), ora anche la banca mette a disposizione la propria rete costituita da oltre 32.000 sportelli, quasi 42.000 ATM, 28 milioni di carte Bancomat, 1,1 milioni di Pos.

Le banche italiane sono da sempre impegnate sul fronte dell’innovazione, che rappresenta un elemento costitutivo del loro patrimonio genetico. – Commenta Faissola – Offrire a famiglie e imprese strumenti, soluzioni, canali di accesso ai servizi sempre più evoluti, comodi, sicuri ed efficaci, è la sfida che le nostre banche accettano quotidianamente e, sempre di più, anche il terreno sul quale si fanno concorrenza a colpi di investimenti e tecnologia. In questa direzione, il progetto “Reti Amiche” rappresenta un passo importante, al quale il settore bancario vuol dare il proprio contributo, verso un Paese più moderno ed efficiente e soprattutto verso una maggiore semplicità e vicinanza nel rapporto tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.

Brunetta ha aggiunto:

Grazie all’accordo con Abi ci stiamo avviando verso il completamento del sistema Reti amiche. Entro due anni doteremo imprese e cittadini di oltre 100 mila sportelli amici.

Non solo banche entro due anni ma sono in via di definizione nuovi accordi anche con l’Arma dei carabinieri e le farmacie.


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