In questo periodo di crisi, molte aziende hanno chiuso i battenti o ridimensionato la produzione (magari attingendo, in certi casi obtorto collo, allo strumento della cassa integrazione); tutto questo mentre altre hanno invece conosciuto un inaspettato boom per aver creduto nei propri mezzi e magari in un’idea che prima non c’era, ma che con la rimodulazione del mercato ha trovato un ottimo terreno di coltura. Se ancora non lo conoscete, vogliamo citarvi il caso di Groupon, così eclatante da essere finito persino sui principali network “tradizionali” del nostro Paese.
Sintetizzando, è successo infatti che a fronte di un’idea che offre un sostanzioso risparmio nell’acquisto di disparati beni (si va dalla pulizia dentale a soggiorni vacanze, passando attraverso i materassi) gli italiani abbiano abbandonato la loro atavica diffidenza per le realtà virtuali, scoprendo che – sempre a patto di stare molto attenti – queste possono essere credibili e serie. Groupon prosegue nella propria campagna di lancio, e qui arriva il tema del giorno, grazie alla partnership sottoscritta con Webank. Per chi infatti decida oggi di aprire un conto con Webank (a patto di non essere un suo dipendente, o un correntista BPM fresco di chiusura, e tantomeno un “già cliente”) l’offerta vuole che ci sia un buono da 150 euro spendibile su Groupon per l’acquisto di un “deal”, splendida idea regalo in vista del Natale che ormai incombe.
Tutto vero a patto che abbiate la possibilità e il desiderio di vincolare sul conto Webank una somma di almeno 1.500 euro che dovranno rimanere congelati per 12 mesi, il tutto entro il 7 novembre (mentre il credito Groupon è spendibile entro il 29 febbraio 2011). La proposta non è nuova, almeno se si guarda al mercato del risparmio gestito: banche sempre più in affanno vanno alla ricerca di nuovi clienti – dopo averli sdegnosamente rifiutati negli anni scorsi – promettendo un premio a chi ne accetta la proposta; tu cosa ne pensi?