Quando si domanda un finanziamento ad un istituto di credito, è bene tenere a mente che l’ottenimento dello stesso passa attraverso una procedura di istruttoria più o meno complessa, finalizzata a comprendere se il debitore sia o meno in grado di restituire il capitale erogato, maggiorato delle opportune quote interessi.
Dall’esigenza valutativa di cui sopra, sorgerà una fase di analisi dei requisiti di merito creditizio dell’aspirante debitore, che potrà avere un esito positivo (con conseguente concessione del finanziamento) o negativo (con conseguente bocciatura della domanda di finanziamento personale inoltrata alla banca).
Il primo requisito per poter ottenere un mutuo è pertanto di natura reddituale: la rata del piano di ammortamento non potrà infatti superare il 30%-40% delle entrate nette. Di conseguenza, il cliente dell’istituto di credito dovrà dimostrare di poter garantire un reddito sufficiente per poter far fronte senza gravi squilibri patrimoniali al programma di rimborso. Sarà inoltre più gradito il lavoratore dipendente di un ente pubblico rispetto al dipendente di piccole aziende private, considerati con differenti livelli di solvibilità.
Altro requisito può ben essere considerato quello anagrafico. La richiesta di un mutuo deve infatti essere effettuata da parte di un cittadino maggiorenne che – al momento della scadenza naturale del finanziamento – non abbia di norma superato i 75 anni di età (alcuni istituti di credito portano l’asticella dell’età anagrafica massima ancora più in alto, agli 80 o 85 anni di età anagrafica).
Infine, un terzo importante requisito, sarà quello relativo al merito creditizio “storico”: soggetti con particolari problemi passati nella restituzione di una linea di credito (ad esempio, protestati o con morosità consolidate) difficilmente riusciranno ad avere accesso a un finanziamento immobiliare ipotecario, a soddisfacimento delle proprie operazioni immobiliari.
Altri requisiti potrebbero inoltre essere previsti dai singoli istituti di credito, con proiezioni specifiche.
