Anche se i protestati sono, per eccellenza, soggetti “cattivi pagatori” o, meglio ancora, soggetti privi dei basilari requisiti di merito creditizio, non è affatto escluso che gli stessi non possano avere accesso a finanziamenti personali dedicati, come ad esempio accade nell’ipotesi di finanziamenti mediante la cessione del quinto dello stipendio, o alla concessione di finanziamenti cambializzati.
Considerando i secondi quali estreme minoranze all’interno del mercato bancario e finanziario italiano, cerchiamo di concentrarci sui primi, sottolineando come i prestiti attraverso cessioni del quinto dello stipendio o della pensione possano essere efficacemente concessi per soddisfare anche le esigenze finanziarie di persone protestate, che ordinariamente troveranno invece chiuse le porte del credito “ordinario”.
Il prestito mediante cessione del quinto dello stipendio è un finanziamento che prevede infatti una restituzione del debito mediante trattenuta diretta sulla busta paga intestata al debitore: pertanto, il pagamento delle rate vedrà lintervento diretto e protagonista da parte del datore di lavoro, che effettuerà la trattenuta della rata alla base, ancor prima di erogare l’emolumento.
Sulla base di quanto sopra, ne consegue un’elevata sicurezza, da parte dell’istituto di credito erogante, di poter ottenere il pagamento puntuale delle rate, senza correre il rischio di insolvenze sulle rate, legate al mancato versamento attraverso bollettini postali, o al mancato addebito delle rate sul conto corrente a causa di una scarsa o assente giacenza sul rapporto bancario.
La cessione del quinto dello stipendio è disciplinata rigidamente dalla legge, che stabilisce la presenza di un tasso di interesse fisso sul capitale oggetto di prestito, una durata non superiore ai 10 anni, l’assicurazione obbligatoria sulla vita e altri aspetti di principale riferimento economico e contrattuale.
Le cessioni del quinto dello stipendio sono oramai diffuse in tutti i principali istituti bancari e finanziari d’Italia.
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