Secondo quanto lamenta l’Adusbef, una delle principali associazioni dei consumatori e degli utenti dei servizi finanziari presente in Italia, su un mutuo di 100 mila euro un italiano paga 23 mila euro di interessi in più rispetto ad un qualsiasi altro cittadino europeo. Secondo l’Adusbef stessa, la colpa di tutto ciò sarebbe rappresentata dalla scarsa vigilanza della Banca d’Italia e dalla concorrenza “inesistente” da parte delle banche locali.
In particolare, denuncia l’Adusbef in sede internazionale, i tassi medi bancari sui mutui che vengono applicati in Italia sono passati dal 4,92 per cento del 2010 al 4,46 per cento del 2013, con un calo di 0,46 punti percentuali. Nello stesso periodo, invece, i tassi applicati nell’area euro sarebbero calati di 0,92 punti percentuali, passando da una media di 4,26 punti percentuali agli attuali 3,34 punti. In altri termini, la differenza media tra i tassi italiani e quelli dell’area euro sarebbe pari all’1,12 per cento.
Di qui, i calcoli diramati dal presidente Adusbef, Elio Lannutti, ipotizzando la richiesta di mutui di 100 mila euro a 30 e 20 anni. Nei casi ora oggetto di valutazione il tasso di interesse applicato in Italia sarebbe pari al 4,46 per cento, equivalente a 504 euro mensili. Nell’eurozona invece il tasso medio è del 3,34 per cento, con una rata mensile di 440 euro. La differenza è quindi di 64 euro al mese in più rispetto ad altri cittadini europei, o – se preferite – 768 euro in più all’anno o 23.040 euro alla fine dei 30 anni. Riducendo il piano di ammortamento a 20 anni, il mutuatario italiano avrà invece pagato 13.912 euro in più della concorrenza europea (parliamo correntemente delle varie condizioni economiche applicate dagli operatori italiani: tra i tanti nostri approfondimenti, vedi anche le attuali offerte mutui Banco Posta).
In proposito, Adusbef insieme a Federconsumatori aveva recentemente segnalato come il costo di un conto corrente italiano fosse più caro di 180 euro rispetto a quelli applicati ai cittadini europei.