Le perdite prodotte dalle frodi con le carte di credito continuano a crescere, in Italia come nel resto d’Europa. Stando a una recente ricerca elaborata dalla società FICO, specializzata nel contrasto alle truffe, nonostante l’applicazione di misure per il contrasto alla truffa (come i microchip e i Pin), le frodi sarebbero in aumento perché i truffatori riescono a trovare sempre nuove strategie per colpire i punti di debolezza dei sistemi di pagamento.
Ad ogni modo, per nostra fortuna, la ricerca sottolinea l’analisi, i dati rilevano come in Italia la situazione delle truffe e delle frodi con le carte di credito sia in grado di provocare minori danni rispetto a quanto avviene in altri Paesi europei: l’ammontare complessivo viaggia infatti al di sotto della soglia dei 60 milioni di euro (vedi anche le nuove carte prepagate per le imprese, utile strumento anti – frode).
Per quanto attiene invece le specifiche modalità di frode, la forma di truffa che provoca i maggiori pregiudizi alle tasche degli utenti dei servizi è la falsificazione delle carte, che nel corso dell’ultimo anno avrebbe procurato perdite pari a oltre un terzo del totale (più di 20 milioni di euro). Cresce inoltre il ritmo di applicazione delle truffe relative al pagamento CNP, ovvero i pagamenti effettuati via internet o phone banking (o fax) quando il titolare non è presente (il pregiudizio complessivo si aggira in questo caso intorno ai 15 milioni di euro).
Cresce infine l’incidenza della “vecchia” modalità di truffa mediante furto di carta di credito, che oggi rappresenta una delle voci minori relative alle perdite di denaro delle persone truffate attraverso tale strumento di pagamento, così come il furto di identità.
Statisticamente, conclude la ricerca, il Paese dove avvengono le maggiori truffe è la Francia, dove le perdite complessive ammontano a 442 milioni di euro, il 9 per cento in più rispetto al 2011. A seguire la Gran Bretagna, con 410 milioni di euro (+ 4,5%).