Costi prelevamento denaro fuori dall’Unione Europea

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Considerato che siamo ancora in clima di vacanze (e lo saremo per almeno altri 40 giorni), è bene cercare di comprendere con chiarezza come comportarsi quando si utilizza la preziosa carta bancomat (o di credito), e come cercare di risparmiare quando si preleva del denaro dagli sportelli automatici bancari. In particolare, specifica attenzione andrebbe riposta se ci si reca fuori dal territorio comunitario: i costi per il prelevamento di contante possono toccare cifre davvero rilevanti.

Le banche italiane – contrariamente a quanto avviene in altre parti del mondo – hanno infatti l’abitudine di distinguere i prelievi effettuati nell’eurozona, dai prelievi effettuati in ambito comunitario (no euro), da quelli ancora effettuati al di fuori dell’Unione Europea (vedi anche come trovare il bancomat più vicino).

Nell’ipotesi di prelevamento effettuato nell’area euro, le commissioni sono salate, ma tutto sommato accettabili: ad esempio, Unicredit (e non solo) applica un onere fisso pari a 2 euro. Nelle altre ipotesi, invece, le commissioni sono ben più onerose, fino a toccare i 5 euro nel caso in cui si prelevi del denaro al di fuori dell’area euro. Non solo: alla commissione fissa occorre aggiungere una percentuale dovuta al “cambio” valutario, e di norma pari all’1,5% – 1,75%.

Insomma, prelevare del denaro contante al di fuori dell’area euro costa caro. Pertanto, è bene cercare di limitare quanto possibile le operazioni di prelievo, concentrando le operazioni in un’unica transazione di importo maggiore: in questo modo il costo fisso dell’operazione sarà ripartito su un maggiore controvalore, e il suo peso percentuale sarà ricondotto all’interno di una proporzione più conveniente.

Per quanto infine concerne le operazioni effettuate con la carta di credito, i prelevamenti  vengono ricondotti sotto il nome di “anticipo contante”: le percentuali sono di norma più elevate, e possono toccare anche il 4%. Rimane invece invariato il consiglio di effettuare prelevamenti di importo maggiore: di norma le banche stabiliscono delle commissioni “massime”, che possono così essere spalmate su un controvalore maggiore, riducendone il peso proporzionale.