L’occupazione si suolo pubblico può essere richiesta con il è pagamento di un’imposta che permette il rilascio di un’autorizzazione da parte del comune di appartenenza, per occupare spazi pubblici. La richiesta di quest’autorizzazione viene, solitamente, fatta per i fini più diversi, come quella di una semplice organizzazione di un banchetto politico oppure da un’attività commerciale che intende espandere l’esecuzione dei proprio servizi sul suolo pubblico. Essendo una richiesta comunale, la procedura per ottenere tale autorizzazione, varia di comune in comune.
Con occupazione del suolo pubblico s’identifica tutto quello che viene predisposto, messo o che proietta la propria ombra a terra su uno spazio che è interamente pubblico.
La normativa che regola l’occupazione del suolo pubblico prevede che l’autorizzazione può essere rilasciata dietro un apposita richiesta. Inoltre, la normativa vigente detta che la concessione e l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico può essere richiesta sia da privati cittadini (come nel caso di singoli banchetti illustrativi o d’informazione) che da aziende (come nel caso dei ristoranti che decidono di mettere un gazebo con i tavoli in una strada pubblica). Quindi la richiesta di occupazione del suolo pubblico sarà fatta per lo svolgimento di un’attività di diversa natura con tanto di corretta domanda e il pagamento di un canone d’occupazione.
La richiesta dei privati e aziende è di tre tipi:
- permanente: se autorizzata per tutto l’anno;
- permanente ricorrente: limitata ad un periodo che va da 60 a 180 giorni nonché ricorrente negli anni (dove comunque bisogna mantenere le stesse caratteristiche legate alle tipologia, periodo e superficie);
- temporanea: se l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico è fatta solo per un periodo occasionale ed inferiore ad un anno.