Un post pubblicato in precedenza ci ha dato l’opportunità di conoscere più a fondo non solo i tassi di interesse che vengono in genere applicati dalle banche e dagli altri intermediari finanziari per la concessione di un mutuo, ma anche gli indicatori e i parametri interbancari sulla base dei quali questi ultimi vengono regolati.
> I tassi di interesse da conoscere prima della sottoscrizione di un mutuo
I parametri interbancari sulla base dei quali vengono poi calcolati i tassi di interesse applicati dalle banche per la concessione di un finanziamento sono infatti:
- l’EURIRS, ovvero l’Euro Interest Rate Swap, chiamato anche IRS, che consiste nel tasso di riferimento interbancario europeo di norma applicato ai mutui a tasso fisso
- l’EURIBOR, ovvero l’Euro Interbank Offered Rate, che consiste nel tasso di riferimento interbancario europeo applicato di norma ai mutui a tasso variabile
- il tasso di rifinanziamento utilizzato dalla Banca Centrale Europea o BCE.
> La Banca Centrale Europea mantiene invariati i tassi
La conoscenza dei valori di questi indici, tuttavia, non è l’unica cosa necessaria per calcolare quanto si andrà a pagare a livello di interessi. I tassi di interesse, infatti, sono sempre gravati di una maggiorazione commerciale, il cosiddetto spread, che costituisce la differenza tra il parametro di riferimento – Eurirs o Euribor ad esempio – e l’effettivo tasso di interesse applicato.
Il costo totale di un mutuo per il consumatore, dunque, viene riassunto da un ulteriore indicatore espresso in percentuale, il cosiddetto TAEG, che rappresenta il Tasso Annuo Effettivo Globale, all’interno del quale vengono però computati non solo tassi di interesse e spread, ma anche il costo di alcune spese, come quelle di istruttoria e di riscossione della rata.