Negli ultimi giorni è stata rivolta una grande attenzione al problema della tassazione dei conti correnti e dei prodotti finanziari in generale, perché a partire dal prossimo anno, in virtù dell’entrata in vigore della nuova legge finanziaria, la Legge di Stabilità per il 2014, sarà previsto una aumento dell’imposta di bollo.
> Come funziona il diritto di recesso in relazione ai conti correnti
Ma al giorno d’oggi, invece, e fino al 31 dicembre 2013, quali sono le imposte che gravano sui conti correnti dei risparmiatori italiani?
> Come evitare l’aumento dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari
Quali tasse si pagano sul conto corrente?
Al momento sui conti correnti i risparmiatori pagano due diversi tipi di imposte, i cui parametri sono stati modificati abbastanza di recente attraverso il decreto Salva Italia, voluto qualche tempo fa dal Governo Monti.
I titolari di conto corrente sono infatti tenuti al pagamento di:
- una imposta di bollo
- un prelievo fiscale sugli interessi maturati.
L’imposta di bollo grava su tutti i conti correnti, intestati sia a persone fisiche che a persone giuridiche, che abbiano una giacenza superiore ad una certa soglia.
Le persone fisiche pagano ad esempio una imposta di bollo pari a 34,20 euro all’anno, introdotta fin dal 1972 e in genere applicata a fine anno al rendiconto bancario o postale.
Sotto la soglia di 5000 euro, tuttavia, è stata applicata una no tax area, per cui i conti con giacenze inferiori non sono soggetti ad alcuna tassazione.
Per quanto riguarda l’aliquota della imposta sugli interessi maturati è stata portata al 20% – dal precedente 27% – sempre dal Governo Monti.