I mutui sono finanziamenti ipotecari che possono essere caratterizzati da diversi tipi di tassi di interesse. Il tasso, come è noto, esprime il costo del finanziamento stesso e riassume gli oneri che il cliente deve assolvere nei confronti della banca o dell’istituto di credito che concede l’importo richiesto.
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Quando si leggono le condizioni contrattuali di un mutuo può capitare di imbattersi in alcune definizioni relative ai tassi, quali tasso di ingresso e tasso a regime. In che cosa consistono quindi questi due tipi di tassi? Ecco la risposta.
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Che cosa sono il tasso di ingresso e il tasso a regime di un mutuo
E’ opportuno sapere, infatti, che gli intermediari che offrono finanziamenti ipotecari possono proporre ai clienti tassi di interesse temporanei decisamente vantaggiosi che vengono applicati solo nei primi mesi di durata del mutuo.
Questo tipo di tasso di estrema convenienza per il sottoscrittore, perché in genere più o molto basso rispetto alle medie di mercato per la categoria di appartenenza del mutuo viene definito tasso di ingresso.
Sulla base di questa procedura, il tasso di interesse che viene invece applicato dall’intermediario alla scadenza del periodo promozionale dell’offerta in cui vige il tasso di ingresso è definito tasso a regime.
E’ utile ricordare, però, che tra il tasso di interesse di ingresso e il tasso a regime di un mutuo può esserci anche una differenza piuttosto consistente. In fase di scelta di un mutuo è dunque necessario prendere bene in considerazione il carattere di temporaneità delle agevolazioni offerte e l’incidenza del tasso a regime.