La capitalizzazione degli interessi nei conti deposito

di Gianfilippo Verbani Commenta

La capitalizzazione degli interessi di un conto deposito è un parametro abbastanza importante nella sua scelta, in virtù di una maggiore o minore redditività del prodotto, perché gli interessi vengono automaticamente reinvestiti.


 Quando si sceglie un conto deposito per far rendere maggiormente i propri risparmi, è sempre possibile scegliere tra le forme libere e le forme vincolate. Le forme libere si distinguono per il fatto di poter disporre in ogni circostanza delle proprie somme, le forme vincolate per il fatto di offrire tassi di interesse più alti ma di non rendere subito disponibili le cifre investite. 

Le opzioni di vincolo di un conto deposito

Ed è proprio il tasso di interesse applicato ad un conto deposito a fare una distinzione tra un prodotto e l’altro, ma anche il modo in cui vengono erogati ai clienti gli interessi maturati sulle somme investite. Questo meccanismo si chiama capitalizzazione degli interessi. 

Conti deposito liberi e vincolati senza imposta di bollo

La capitalizzazione degli interessi nei conti deposito

La capitalizzazione degli interessi all’interno di un conto deposito può avvenire in diversi modi, che sono in genere collegati a scansioni di tipo temporale. Gli interessi possono cioè essere  corrisposti a scadenze fisse, ogni mese o ogni tre mesi, ma a volte anche presentare intervalli più lunghi pari a sei mesi o ad un anno.

Inoltre le banche possono considerare come termine di inizio la data di apertura del conto deposito e il giorno in cui sono state depositate le somme investite.

La capitalizzazione degli interessi di un conto deposito è un parametro abbastanza importante nella sua scelta, in virtù di una maggiore o minore redditività del prodotto, perché gli interessi vengono automaticamente reinvestiti. Sarà infatti più remunerativo, un conto deposito con interessi riconosciuti a distante più brevi a parità di tasso.