I Dogecoin, anche in Italia, sono approdati virtualmente nel mese di dicembre, ma restano per ora un prodotto di nicchia. Pochissime sono le risorse in italiano che ne parlano, anche se in rete vi è un buon interesse da parte dei cultori attraverso i social network.
Un post pubblicato in precedenza ci ha permesso di conoscere meglio i Dogecoin, una delle criptovalute più in crescita nel mondo virtuale negli ultimi tempi, insieme ai Bitcoin e ai Litecoin, nonostante la sua più recente introduzione, caduta nel mese di dicembre 2013.
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I Dogecoin, però, a differenza delle altre criptovalute, si presentano come una moneta inflazionaria, perché alla sua produzione non è previsto alcun limite. Le altre fino ad oggi in circolazione, invece, avevano sempre scelto la strategia deflazionaria, in modo tale da non permettere una svalutazione futura.
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Dogecoin in Italia
Per quanto riguarda invece il rapporto dei Dogecoin con l’Italia, possiamo dire che solo da pochissimi queste criptovalute hanno superato il loro secondo mese di vita e il loro valore non raggiunge ancora neanche un dollaro. C’è chi crede, inoltre, che la strategia inflazionaria sia fallimentare nel lungo periodo, perché le monete aumenteranno all’infinito.
I Dogecoin, anche in Italia, sono approdati virtualmente nel mese di dicembre, ma restano un prodotto di nicchia. Pochissime sono le risorse in italiano che ne parlano, anche se in rete vi è un buon interesse da parte dei cultori, gli shiba, che entrano in relazione soprattutto attraverso Twitter.
Chi vuole in Italia usare i Dogecoin, quindi, deve rivolgersi essenzialmente a risorse internazionali per il momento, tra cui piattaforme di scambio che consentono lo scambio con altre criptovalute e con dollari americani. In alternativa il trading avviene su social network come Reddit e Twitter, il primo dei quali ha cominciato a ricompensare in Dogecoin, gli utenti che lasciano un commento positivo.