La BCE pronta ad agire contro la deflazione e il credit crunch

 L’occhio della Banca Centrale Europea è sempre puntato sui rischi che possono minare la ripresa dell’economia del Vecchio Continente. Lo ha sottolineato il suo presidente Mario Draghi in un ultimo intervento sulla politica monetaria svoltosi recentemente ad Amsterdam. 

La BCE non esclude misure eccezionali e un possibile allentamento

I due principali rischi che incombono in questo momento sull’Europa sono rappresentati da un periodo di bassa inflazione, che stenta a far decollare i prezzi dei beni di consumo e la situazione della concessione del credito, ancora afflitta dalla morsa del credit crunch, soprattutto per quanto riguarda l’erogazione di liquidità alle imprese. In questa situazione, in un periodo di peggioramento delle prospettive di bassa inflazione nel medio termine, la Banca Centrale Europea si impegna quindi ad affrontare i rischi con strumenti convenzionali e non convenzionali. 

Il discorso di Mario Draghi e la politica di breve termine della BCE

Tra le soluzioni che il direttivo della BCE è concorde nell’applicare ci sarebbe anche un più ampio programma di acquisti di attività, che si unirebbe alla politica di mantenimento dei tassi di interesse al minimo storico, applicata fino a questo momento. La politica monetaria di contenimento dei tassi è infatti una misura convenzionale da utilizzare in contingenze avverse di deflazione, mentre altre misure straordinarie sono applicabili quando vi è una disfunzione sulla comunicazione della politica monetaria al settore bancario, come avviene per l’attuale stretta sul credito.

In questo caso gli strumenti da utilizzare sarebbero le operazioni di rifinanziamento più a lungo termine – Ltro – oppure dei programmi di acquisto di attività cartolarizzate – Abs – entrambe utili per immettere liquidità sul mercato.