Nel corso dello scorso anno gli italiani secondo l'ultima relazione della Consob hanno investito nei titoli di stato italiani per un 12 per cento in meno rispetto all'anno passato.
Nel corso del 2013 le famiglie italiano nel loro complesso hanno investito in prodotti finanziari ad alto rischio, come le azioni, per circa il 26 per cento, e non nei titoli di stato, a causa delle tensioni sul debole mercato italiano e dell’atteggiamento generale dei mercati.
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Nel 2012, invece, lo stesso dato era leggermente inferiore, cioè pari al 24 per cento, mentre nel 2007 il dato era pari al 38 per cento. Nel corso dello scorso anno, quindi, gli italiani secondo l’ultima relazione della Consob hanno investito nei titoli di stato italiani per un 12 per cento in meno rispetto al passato. Sono però aumentati anche gli scambi sui titoli di società italiane attraverso piattaforme estere, che hanno subito un incremento del quattro per cento.
Gli scambi sui mercati regolamentati italiani e esteri sono saliti al 52 per cento circa mentre quelli sui mercati OTC sono scesi al 36 per cento. Per quando riguarda l indice Fftse il 70 per cento degli scambi è riconducibile ai tre settori indicati, cioè quello del bancario, dell’energia e delle utilità.
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Nello stesso frangente la Consob ha svolto la sua azione di vigilanza anche all’estero, con un totale di circa 177 richieste di informazioni ad autorità estere e ne ha ricevute 88 da altre autorità di vigilanza. Le attività sono quindi aumentate nel 2013 rispetto al passato ma sono anche più che triplicate le sanzioni pecuniarie, arrivate a 32 milioni di euro, mentre sono calati i provvedimenti al livello di soli 142, di cui 135 si sono conclusi con l’applicazione di multe. Numerosi sono stati gli abusi di mercato rilevati, che hanno causato un alto numero di sanzioni e di provvedimenti disciplinari.