Quando si vuole stipulare un mutuo per la prima casa, la ricerca del finanziamento immobiliare più conveniente non è solo legata al tasso di interesse offerto, preferibilmente il più basso possibile, ma anche alle spese accessorie correlate con la stipula del mutuo. In particolare, il mutuatario, per comprendere i costi complessivi del mutuo, ovverosia interessi sommati a spese accessorie, deve necessariamente farsi comunicare dalla banche in sede di preventivo l’ISC o TAEG, ovverosia l’indicatore sintetico del costo del mutuo. L’ISC non è altro che un tasso che risulta essere più elevato del TAN che di norma, invece, la banca mette subito in evidenza in sede di preventivo del mutuo; questo perché il TAN è il tasso dato dal tasso base più lo spread, con cui la banca concede il finanziamento immobiliare, ma poi a carico del mutuatario, e questo si vede dall’ISC, ci sono altre spese che fanno lievitare il costo complessivo del mutuo. Più alto è lo scarto tra l’ISC ed il TAN, più il mutuo è costoso; il consiglio è di conseguenza quello di farsi fare almeno tre preventivi da tre banche diverse confrontando l’ISC, il TAN (tasso annuo nominale) ed il relativo scarto.
Tra i costi, obbligatori e non, legati alla stipula di un mutuo ci sono anche quelli relativi all’assicurazione; ebbene, prima di sottoscrivere qualsiasi assicurazione legata al mutuo è sempre bene leggere attentamente le condizioni offerte e la sua reale obbligatorietà. Non mancano infatti i casi in cui il mutuo venga venduto dalla banca con delle coperture assicurative quasi imposte dal responsabile mutui della banca, ma che obbligatorie non lo sono per nulla!
In particolare, se la copertura assicurativa relativa ai casi di incendio o scoppio dell’immobile è oramai “adottata” come obbligatoria nei contratti di mutuo concessi dalle banche, lo stesso non dicasi per la cosiddetta copertura assicurativa dagli “imprevisti familiari“; di norma, infatti, tale tipologia di polizza, che copre i rischi legati alla perdita del lavoro, inabilità permanente o temporanea, è assolutamente facoltativa ed è quindi facoltà del mutuatario, dopo aver analizzato attentamente le condizioni, decidere o meno se “caricare” anche tale costo nel mutuo; e questo senza che il responsabile mutui della banca possa battere ciglio o rifiutarsi di concedere il mutuo.