Si risparmia soprattutto per i figli e per l'acquisto di una casa nel 5 per cento dei casi ma si pensa meno agli eventi negativi e agli imprevisti, come anche all'accantonamento per la vecchiaia. Si pensa poi molto anche alla stabilità del capitale investito.
Nel corso del 2014 ricomincia a crescere la propensione al risparmio degli italiani e si tratta di un segnale positivo sul fronte della ripresa. Le famiglie italiane sono cioè tornate a risparmiare dopo anni molto difficili, e la stessa cosa capita anche gli imprenditori, sulla base delle scelte finanziarie compiute nella prima metà dell’anno.
Sono questi i risultati di una indagine recentemente compiuta dal Centro Einaudi e dagli esperti di banca Intesa Sanpaolo, i quali hanno rilevato che gli italiani oggi rispetto al passato sembrano molto più consapevoli del proprio budget. Ritengono quindi che il loro reddito sia sufficiente a vivere anche se per il 62 per cento è inferiore a quello del periodo pre – crisi ma in recupero del 56 per cento rispetto all’anno passato.
> Torna a crescere la propensione al risparmio degli italiani nel 2013
Diminuiscono cioè in Italia coloro che affermano di non essere riusciti a risparmiare, passando solo al 59 per cento – questo stesso dato nel 2007 era pari al 51 per cento. Gli italiani dediti al risparmio hanno però un motivo principale e sempre presente per farlo. Si tratta dei figli, che vengono indicati come finalità nel 13 per cento dei casi circa. Gli investimenti per i figli, per fare un utile confronto, erano pari solo al 3 per cento nel periodo prima della crisi, forse segno che i tempi non si intravedono ancora come sicuri.
> Gli italiani preferiscono il risparmio di breve termine
Si risparmia per l’acquisto di una casa nel 5 per cento dei casi ma si pensa meno agli eventi negativi e agli imprevisti, come anche all’accantonamento per la vecchiaia. Si pensa poi molto anche alla stabilità del capitale investito.