È davvero uno strano, strano mondo questo. Da una parte, i legislatori si lasciano prendere la mano credendo – o ritenendo – di dover regolamentare tutti gli aspetti della vita dei propri “sudditi” (e lasciamo perdere il fatto che si siano dimenticati di regolamentare l’economia, con le conseguenze che questo ha comportato…). Dall’altra parte della “barricata”, che per fortuna è solamente virtuale, ecco che i suddetti “sudditi” cominciano a sentirsi sempre più liberi di poter fare un po’ tutto quello che ritengono di voler fare, in nome di una idea di libertà certamente distorta o quantomeno di una discutibile interpretazione del concetto. Ognuno vorrebbe, insomma, avere carta bianca per gestire il proprio destino, e da un lato e dall’altro.
Siccome gli appetiti delle masse non possono non essere ascoltati, dacché chi riesce ad avere il polso della situazione prima degli altri ottiene un vantaggio di mercato (nel caso dei politici possiamo adattare questa affermazione e parlare di “mercato” elettorale), ecco che Cariparma ha visto lungo, talmente lungo da arrivare ad offrire uno dei propri prodotti finanziari proprio con la rassicurazione che lo stesso concederà “carta bianca” a chiunque sceglierà di disporne. Nasce così Cartesia, la revolving dell’istituto emiliano.
“Desideri pagare i tuoi acquisti con la comodità di una carta di credito ma rateizzare l’importo mese dopo mese a seconda delle tue esigenze?”. Puoi farlo, ti dice Cariparma, anzi hai carta bianca sia sulle modalità di spesa che relativamente al rimborso. In realtà, e per fortuna, qualche paletto c’è: Cartesia ha un costo, che si comincia a pagare dopo il primo anno (quando è gratis), ed il plafond non può eccedere la somma di 3mila €uro. Ma a queste condizioni si potrà poi godere della libertà di effettuare acquisti in tutto il mondo, anche su internet, e di sceglier l’importo della rata mensile di rimborso del credito. Più “carta bianca” di così, Cariparma proprio non avrebbe potuto offrire.
