Le caratteristiche intrinseche della moneta virtuale la espongono al potenziale rischio di riciclaggio e finanziamento di attività legate al terrorismo. L'allarme della Banca d'Italia e della Procura di Roma.
I Bitcoin tornano dopo lungo tempo a far parlare di loro e questa volta ad essere al centro dell’attenzione c’è anche l’Italia e le sue istituzioni finanziare. Ad interessarsi del problema Bitcoin, la moneta virtuale che sfugge al controllo delle banche centrali, questa volta è proprio la Banca d’Italia, che mette in allarme sui possibili rischi legati alla criptovaluta.
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La Banca d’Italia ha infatti recentemente redatto, attraverso la sua Unità di Informazione Finanziaria, UIF, un rapporto sulle situazione del 2013, all’interno del quale si parla diffusamente alla della più famosa moneta di Internet. Secondo gli esperti di Bankitalia, infatti, la moneta virtuale potrebbe essere un possibile strumento di attività illecite, motivo per cui sono in corso approfondimenti in Italia.
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Le caratteristiche intrinseche della moneta, del resto, la espongono al potenziale rischio di riciclaggio e finanziamento di attività legate al terrorismo, dal momento che coloro che effettuano compravendite con questa valuta non sono di fatto identificabili. Dietro alcune segnalazioni si stanno quindi effettuando accertamenti in Italia.
A seguito di questo intervento si esprime anche la procura generale di Roma, che sottolinea come la criptovaluta non offra sicurezza nella tracciabilità, e di conseguenza possa diventare strumento di scambio per operazioni illecite e per le attività delle mafie.
In questo contesto, quindi, si suggerisce la possibilità di nuovi interventi normativi che siano in grado di eliminare i rischi ai danni della collettività e di fare luce sulle aree più oscure dell’uso di tale moneta virtuale.