Se il finanziamento deve coprire lavori di ristrutturazione di una certa entità è possibile oggi scegliere anche un mutuo ristrutturazione, dal momento che il credito ottenibile attraverso un prestito è pari al massimo a 60 mila euro.
Quando si ha necessità di un certo quantitativo di liquidità aggiuntiva per realizzare i propri progetti, la domanda tipica che molti consumatori si pongono è se sia più conveniente in definitiva accendere un mutuo o un prestito per ottenerla. Entrambi questi strumenti, infatti, possono essere indifferentemente utilizzati per le necessità di credito aggiuntivo, anche se tra di loro vi sono delle piccole differenze.
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In generale il principale elemento discriminate tra le due opzioni è l’importo. Se si ha bisogno di grandi cifre è sicuramente meglio accendere un mutuo, mentre per cifre più contenute è possibile scegliere un finanziamento. Di norma gli italiani preferiscono infatti i mutui per far fronte alle spese relative alla casa, ma di recente sono state introdotte numerose tipologie di prestiti per finanziare anche grandi lavori di ristrutturazione, mobili e arredamento.
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Ricordiamo, però, che se il finanziamento deve coprire lavori di ristrutturazione di una certa entità è possibile oggi scegliere anche un mutuo ristrutturazione, dal momento che il credito ottenibile attraverso un prestito è pari al massimo a 60 mila euro.
In caso di acquisto di mobili o di spese più contenute, invece, il prestito è forse uno strumento più adatto perché permette di non pagare alcuni costi fissi tipici dei mutui, come le spese notarili, le spese di istruttoria e quelle di verifica dell’immobile.
Oltre all’importo e alla finalità del credito, quindi, i consumatori in definitiva devono prestare molta attenzione agli interessi applicati, valutando approfonditamente il TAN e il TAEG.