Il calo del tasso di default sui mutui in unione con i costi minori della liquidità a carico delle banche potrebbero generare nel mercato dei mutui altri effetti positivi, come il conseguente calo degli spread.
In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto che nel mercato dei mutui nel corso dei primi mesi del 2014 si è potuto registrare un interessante calo del tasso di default sui mutui. Si tratta dell’indicatore bancario che sta ad indicare il possibile rischio di credito, un valore che nel mercato dei mutui viene utilizzato per valutare la presenza di eventuali sofferenze bancarie e ritardi nei pagamenti dei finanziamenti a partire da sei rate in su.
> Diminuisce il tasso di default sui mutui nel primi mesi del 2014
Il calo del tasso di default sui mutui in unione con i costi minori della liquidità a carico delle banche potrebbero generare nel mercato altri effetti positivi, come il conseguente calo degli spread, dei differenziali che così tanto valore hanno nella determinazione dei costi effettivi dei finanziamenti. Già negli ultimi nove mesi, ad esempio, si è potuto registrare per lo spread un calo del valore minimo al 2 per cento, anche se il valore massimo è rimasto sempre stabile su una percentuale pari al 2,8 per cento.
> Continua la ripresa del mercato immobiliare e dei mutui nel 2014
Ad aggiungere ottimismo alla situazione, inoltre, si aggiunge anche il costo del denaro pari allo zero, così come stabilito di recente dalla Banca Centrale Europea, che sembra comunque aver cominciato a favorire la ripresa del mercato immobiliare. Anche i più recenti dati dell’Agenzia delle Entrate confermano che il numero delle compravendite è aumentato del 4 per cento nell’ultimo periodo e che il costo degli immobili ha fermato quel suo inarrestabile crollo dei mesi scorsi.