Nel mese di giugno 2014 i crediti in sofferenza sono cresciuti del 23 per cento, arrivando a toccare una quota di oltre 170 miliardi di euro. Diminuiscono i prestiti concessi a famiglie e imprese.
La morsa del credito ancora non abbandona l’Italia nei mesi del 2014, con le banche che continuano a non concedere prestiti a famiglie e imprese per paura di far lievitare ulteriormente quel livello delle sofferenze bancarie che non accenna affatto a diminuire. Una ricerca realizzata dal centro studi Unimpresa ha rilevato come negli ultimi 12 mesi le banche italiane hanno tagliato i prestiti al settore privato per oltre 20 miliardi di euro, ma al tempo stesso i crediti in sofferenza sono anche cresciuti del 23 per cento, arrivando a toccare una quota di oltre 170 miliardi di euro.
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I dati in questione si riferiscono in particolare al mese di giugno 2014 e all’andamento tendenziale degli ultimi 12 mesi. Se si va a guardare la composizione dei crediti difficili si nota che i crediti non pagati dalle famiglie italiane ammontano a 32 miliardi di euro, quelli non pagati dalle imprese di tipo familiare raggiungono i 14 miliardi. Superano invece i 2 miliardi di euro i prestiti non pagati dalla pubblica amministrazione, dalle onlus, dalle assicurazioni e altre istituzioni finanziare.
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Rispetto ad un anno fa, quindi, i prestiti bancari non onorati sono aumentati del 9,5 per cento, arrivando a raggiungere una quota dell’11,9 per cento sul totale dei prestiti bancari. I dati di oggi si possono però confrontare con quelli del 2010, ad esempio, quando le sofferenze bancarie ammontavano a poco più di 77,8 miliardi di euro. Nel giro di tre anni, quindi, le sofferenze sono abbondantemente raddoppiate.