I rendimenti dei titoli di stato italiani stanno su percentuali molto vicine ai minimi storici
In questo momento e da tanti mesi a questa parte i profitti dei titoli di Stato italiani sono posti su livelli che sfiorano i minimi storici. Questo è un grande problema per chi diversi anni fa ha investito per esempio in BTP, in Buoni del Tesoro Poliennali, che da rendimenti attesi in ogni caso sopra al 3 per cento – ma anche 6 per cento in alcuni casi – oggi devono fare i conti con remunerazioni che non vanno oltre l’1,20 per cento.
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Vediamo in che modo è possibile per gli investitori tutelarsi da questo calo continuo del valore dei titoli di Stato italiani. L’odierno stato dei tassi di interesse induce sicuramente gli investitori ad agire indirizzandosi verso scelte differenti da quelle compiute in passato, che in sostanza consistevano nel fatto di acquistare oggi un titolo di stato per conservarlo fino alla scadenza con la sicurezza di conseguire un determinato profitto.
Si deve infatti tener presente che, dal momento che oggi i rendimenti dei titoli di stato italiani stanno su percentuali molto vicine ai minimi storici, se l’inflazione, come auspicato anche dalla BCE riprendesse a salire nei prossimi due anni, i rendimenti odierni si livellerebbero perfino verso lo zero.
Gli esperti di finanza suggeriscono pertanto agli investitori di mettere in pratica almeno tre strategie per scongiurare il peggio:
- proseguire nell’ investire una parte del proprio portafoglio in parti a reddito fisso come i corporate bond investment grade o gli higt yield, stando attenti alla tipologie degli emittenti
- investire una parte del proprio portafoglio in emerging markets bond, prediligendo quelli in dollari USA
muoversi verso la diversificazione valutaria così da conseguire la rivalutazione dei titoli in moneta estera, come per esempio in dollari americani e australiani e sterline inglesi