Negli Stati Uniti è una pratica ormai consolidata utilizzare le informazioni che vengono riportate all'interno dei profili dei social network al fine di individuare dei potenziali cattivi pagatori, per i quali diventa difficile ottenere un qualsiasi tipo di prestito.
In Italia non esistono ancora realtà del genere, ma presto potrebbero diventare pratiche comuni anche da noi. In America esistono già infatti alcune società finanziarie specializzate nella individuazione della affidabilità creditizia attraverso le informazioni che i clienti pubblicano sui social network. Attenzione quindi a pubblicare dati relativi alla propria gestione economica oppure ad altri debiti e prestiti che si hanno attivi.
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Negli Stati Uniti cioè è una pratica ormai consolidata quella di utilizzare le informazioni che vengono riportate all’interno dei profili dei social network al fine di individuare dei potenziali cattivi pagatori, per i quali diventa difficile poi ottenere un qualsiasi tipo di prestito. Le nuove società, infatti, misurano in questo modo il rischio di credito.
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Ecco quindi quali sono le tecniche che vengono utilizzate. La società Lenddo, ad esempio, attribuisce l’affidabilità creditizia al un cliente sulla base di quella riscontrabile nei contatti e nelle amicizie di questo ultimi. Se un cliente ha amici cattivi pagatori, cioè, viene purtroppo considerato un soggetto a rischio.
Un’altra società di San Francisco, invece, la LenUp, concede il credito solo dopo aver controllato il numero di follower su Twitter. L’interazione sui social network viene considerata però positiva per la stabilità economica del richiedente.
Anche LinkedIn viene utilizzato da questo società per determinare l’affidabilità creditizia di un cliente. Se il profilo e il network professionale del richiedente sono adeguati, sarà più facile ottenere un prestito, perché si sarà ritenuti in grado anche di rimborsarlo.