La cedolare secca è una imposta che si paga secondo una percentuale del canone di locazione, ed è ridotta per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni situate in comuni ad alta densità abitativa.
Se avete da poco acquistato una casa e deciso per una locazione dell’ immobile, si avvicina in questi giorni una scadenza importante per coloro che hanno scelto forme di tassazione alternative.
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Il prossimo primo dicembre, infatti, cade la scadenza della seconda rata della cedolare secca. La cedolare secca è una forma di tassazione alternativa dei redditi di locazione che si può scegliere in sostituzione di quella ordinaria basata sull’ Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche, e sulle sue addizionali, sul pagamento dell’ imposta di bollo e di quella di registro.
Tale metodo può essere scelto da tutti coloro che hanno deciso di affittare il proprio appartamento, a persone fisiche, indipendentemente dalla tipologia di contratto, se a canone libero o a canone concordato. I locatori che scelgono questa opzione, tuttavia, devono rinunciare a richiedere, per tutta la durata della locazione, l’ aggiornamento del canone, anche se previsto nel contratto, inclusa la possibile variazione Istat riferita all’ indice nazionale dei prezzi di consumo.
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La cedolare secca è una imposta che si paga secondo una percentuale del canone di locazione, ed è ridotta per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni situate in comuni ad alta densità abitativa. Molte grandi città italiane come Genova, Milano, Napoli, Palermo e Roma sono incluse in questa lista. L’ aliquota da applicare per la cedolare secca per il triennio 2014 – 2017 è pari al 10 per cento.