Le nuove regole in riferimento ai conti correnti prevedono che i contribuenti riportino all'interno della Dichiarazione Sostitutiva Unica la giacenza media del proprio conto corrente nel corso dell' anno.
A partire dal prossimo anno all’ interno della dichiarazione ISEE, la dichiarazione che deve essere presentata al fine di ottenere le prestazioni agevolate previste dallo Stato, dovranno essere riportati anche i dati relativi al patrimonio mobiliare, che comprende, ad esempio, i conti correnti, i conti deposito e i titoli o le altre forme di investimento. Per questo motivo tutti gli italiani che possiedono un conto corrente – lo strumento bancario in realtà più diffuso tra i nostri connazionali – dovranno adeguarsi alle nuove regole e riportare i dati relativi all’ interno della Dichiarazione Sostitutiva Unica, DSU, il nuovo modello di dichiarazione previsto. > L’indicazione dei conti correnti nella dichiarazione ISEE
Le nuove regole in riferimento ai conti correnti prevedono che i contribuenti riportino all’ interno della Dichiarazione Sostitutiva Unica la giacenza media del proprio conto corrente nel corso dell’ anno.
> Novità per i conti correnti nel nuovo modello ISEE
Per calcolare questo dato gli interessati dovranno basarsi sulle comunicazioni periodiche che la banca invia ai correntisti e eseguire una serie di calcoli abbastanza complessi. Dovranno cioè sommare i numeri creditori totali riportati all’ interno degli estratti conto che la banca invia in modo da coprire tutti i mesi dell’ anno. In genere gli estratti annuo hanno una periodicità di tipo trimestrale o semestrale e dunque si dovranno sommare quattro o due valori e poi dividere il loro totale per il numero dei giorni, ovvero 365.
Questo calcolo tuttavia può rappresentare una inutile complicazione per molti, ragione per cui già nella Legge di Stabilità 2015 è stato previsto che dal prossimo anno i dati relativi alla giacenza media dei conti correnti saranno desunti direttamente da quelli in possesso dell’ anagrafe tributaria, al fine di evitare ogni rischio di errore.