I Bot italiani sperimentano i tassi negativi

di Gianfilippo Verbani Commenta

I Bot italiani arrivano ad avere tassi negativi. Questo fenomeno tuttavia si sta verificando già da diverso tempo anche in altri paesi, come la Germania o la Spagna.


 Negli ultimi mesi del 2014 anche l’ Italia per la prima volta ha scoperto un nuovo tipo di investimento finanziario, quello a tasso negativo. I Bot con scadenza a tre mesi infatti hanno registrato nel mese di Dicembre 2014 investimenti a tassi negativi, con percentuali oscillanti tra lo 0,082 per cento e lo 0,028 per cento a secondo della scadenza.

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Per i risparmiatori è stata senza dubbio una grande sorpresa, anche se i rendimenti non sono mai stati così allettanti, tuttavia non avevano mai visto tassi completamente negativi. Questa evoluzione conferma tuttavia una certa predisposizione dei Bot ormai ad attirare una clientela per lo più istituzionale, che abbia interesse a parcheggiare la propria liquidità.

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Gli operatori di settore tuttavia da tempo sono abituati ai tassi negativi sui mercati secondari. In Europa ad esempio da quando la Banca Centrale Europea ha deciso di imporre un tasso di – 20 punti base sui depositi BCE, o sul mercato interbancario, con il tasso Eonia overnight. In Svizzera il tasso dei depositi presso la Banca Centrale elvetica è stato di recente portato su valori negativi dalle autorità centrali. Molti investitori istituzionali sono quindi avvezzi a questo tipo di tassi, ma quelli dei Bot a breve scadenza sono stati per lo più una sorpresa per gli italiani. Si pensa però che i titoli di Stato italiani nono potranno assumere un tasso negativo già in fase di asta. Questo fenomeno tuttavia si sta verificando già da diverso tempo anche in altri paesi, come la Germania o la Spagna.