Sin dal 2013, la Consob ha pubblicato una serie di norme da applicare in caso di equity crowdfunding in Italia.
Una delle modalità arrivate più di recente nel mondo del credito è quella del crowdfunding, che, come dice la parola stessa, significa raccolta dalla folla, ovvero una raccolta di fondi spontanea operante dal basso, al fine di ottenere finanziamenti e liquidità aggiuntiva per diversi scopi.
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Questa nuova forma di prestito e stata sin da principio utilizzata per facilitare l’ ingresso sul mercato delle start up tecnologiche, ma oggi ha trovato applicazione anche in altri settori. In Olanda viene ad esempio praticato anche per finanziare imprese commerciali di più modesta entità, come ad esempio l’ apertura di una pizzeria o di un negozio.
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Nel nostro paese, inoltre, contrariamente a quanto si pensa, c’è già da diverso tempo una normativa apposita che regola questa forma di finanziamento, cosa che invece ancora non esiste negli Stati Uniti, dove si guarda al passato e ai casi documentati. Sin dal 2013, infatti, la Consob ha pubblicato una serie di norme da applicare in caso di equity crowdfunding.
In Italia, tra le altre cose, questa forma di prestito alternativo è stata applicata a numerose realtà interessanti, come ad esempio il progetto di restauro del portico di San Luca a Bologna o quello del Battistero di Firenze. Nel nostro paese, in cui i rubinetti del credito sono spesso chiusi e le aziende restano ad aspettare la loro riapertura, il crowdfunding può essere considerato uno strumento decisamente strategico anche per le banche stesse, le quali potrebbero farlo proprio al fine di accogliere progetti attivi di finanziamento in diversi campi.