Euribor sotto lo zero, non era mai successo: per i consumatori si traduce in TAN più bassi, legati esclusivamente allo spread scelto dalla banca.
I primi effetti del Quantitative Easing sono nell’arrivo dell’Euribor a tre mesi in zona negativa. In pratica adesso prestare denaro, alle banche almeno, risulta poco conveniente. L’iniezione di liquidità dei titoli di Stato ha finalmente avuto effetto, ma cosa dobbiamo aspettarci?
Il Quantitative easing è un meccanismo virtuoso che alla lunga ha i suoi effetti perchè mettendo in circolo nuove forze economiche va ad incidere sui tassi d’interesse spinti al ribasso. Secondo il presidente della BCE le condizioni di indebitamento per imprese e famiglie sono migliorate in misura considerevole.
> I possibili effetti del QE sui mutui
E questo è il secondo passaggio visto che già l’Euribor a 1 mese era finito in zona negativa, adesso anche l’Euribor a tre mesi – il tasso di interesse tra le banche e quello al quale si aggancia gran parte dei mutui a tasso variabile – è sceso sotto lo zero: -0,001%. Sette anni fa appena era al 4 per cento.
Il mercato dei mutui ha un nuovo stimolo per ripartire e le erogazioni registrate sono tornate ai livelli del 2006. Secondo l’Associazione bancaria italiana più 32,5% nel 2014 rispetto al 2013, per un ammontare totale di 25,3 miliardi di euro. E il trend positivo è continuato nei primi mesi di questo anno, quando a gennaio e febbraio l’incremento delle erogazioni è arrivato al 35%.
L’effetto sui consumatori
Quali sono sui consumatori che si apprestano a chiedere un mutuo? È quello che ormai tutti si chiedono. La risposta semplice è: si abbassano i TAN dei mutui, ovvero i tassi nominali. Perché accade? Perché all’Euribor si deve aggiungere lo spread, la percentuale stabilita dalle banche che definisce il loro guadagno. Ma se L’Euribor è sotto lo zero, allo spread bisognerà sottrarre quella parte negativa imputabile all’Euribor e la conseguenza sarà un abbassamento del TAN.
