Trentenni sempre più disponibili a cambiare banca

di Gianfilippo Verbani Commenta

Trentenni sempre più disponibili a cambiare banca visto che ci sono tante offerte e le esigenze sono sempre più di alto profilo.


Tutti coloro che sono nati dopo il 1980 sono considerati dalle statistiche dei nativi digitali. Si tratta di ragazzi che conoscono molto bene gli strumenti informatici e digitali anche legati all’e-commerce e all’e-banking. Ragazzi che ormai non si accontentano di tutto e si dimostrano sempre più esigenti e mobili. 

I nativi digitali conoscono talmente bene le nuove tecnologie che sanno che ormai ogni banca può fornire dei prodotti e dei servizi che rispettano uno standard di qualità elevato. Per questo sono disposti a vendersi al miglior offerente.

Le banche da parte loro, per la concorrenza degli altri istituti di credito e per le richieste sempre più sofisticate dei clienti, sono costrette non solo a migliorarsi ma anche a fornire servizi economici. I nativi digitali, infatti, non vanno per il sottile e ritengono di essere disposti a cambiare banca anche nei prossimi sei mesi.

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È tutto riportato nel World Retail Banking Report 2015 dove, rispetto all’Italia, si fa notare da un lato che c’è stata la flessione dell’indice di Customare Experience che è passato dal 72,9 al 72,6 per cento, dall’altro si spiega che le esperienze positive dei clienti italiani sono aumentate passando dal 40,5% del 2013 al 52,9% del 2014.

Una cosa messa in evidenza in questo report, che farà piacere agli operatori di sportello è che c’è una ripresa lieve ma important dei canali fisici, quindi una ricerca di filiali, sportelli e uffici di consulenza in cui confrontarsi con il personale più preparato. La percentuale di chi si avvale della relazione con lo sportello è cresciuta moderatamente in Nord America e in Europa mentre è diminuita solo leggermente in America Latina e nell’Asia-Pacifico.