Cresce l'erogato medio dei mutui, ma quanto? L'osservatorio Facile.it e Mutui.it parla di una crescita del 5,4%.
La riduzione dei tassi ha portato gli aspiranti mutuatari a chiedere maggiori importi finanziabili. Si assiste così ad un incremento del 5,4% dell’erogato medio dei mutui. Ecco la fotografia scattata dall’osservatorio Mutui.it e Facile.it con i dati alla mano.
Se i tassi dei mutui sono in picchiata, chi deve ancora accendere un mutuo avrà un vantaggio competitivo rispetto a chi l’ha acceso qualche anno fa. I mutuatari di lunga data però possono sempre avvantaggiarsi sfruttando altri strumenti come la rinegoziazione e la surroga del mutuo. Insomma per tutti i tipi di mutuatari ci sono degli sconti di cui approfittare.
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Ma quali sono le possibilità reali di sconto? A parlare della situazione e del fatto che l’erogato medio dei mutui è cresciuto del 5,4%, c’è l’Osservatorio di Facile.it e Mutui.it. Utilizziamo proprio il primo dei due siti per avere una panoramica riassuntiva della situazione:
L’incremento delle compravendite immobiliari e i valori negativi raggiunti dall’Euribor hanno spinto verso l’alto il trend della domanda di mutuo da parte degli italiani, ma anche le erogazioni dei finanziamenti danno segni di miglioramento: negli ultimi sei mesi l’importo medio erogato dalle banche è cresciuto ancora. Secondol’Osservatorio sui mutui di Mutui.it e Facile.it nello scorso semestre il finanziamento medio concesso è pari a quasi 120.000 euro, il 5,4% in più rispetto alla rilevazione di sei mesi fa e del 12,5% in più rispetto ad un anno fa.
I portali Mutui.it e Facile.it hanno analizzato le richieste e gli erogati di mutuo registrati nel periodo compreso tra novembre 2014 e aprile 2015: i risultati offrono segnali incoraggianti anche nel confronto tra la cifra che si richiede e quella che poi si riesce effettivamente ad ottenere dalle banche. Se nella rilevazione precedente (ottobre 2014) il divario era passato dal 20% all’11%, adesso gli italiani alle prese con i finanziamenti per l’acquisto di una casa puntano a 126.000 euro (praticamente la stessa cifra registrata nello scorso semestre) ottenendone solo il 4% in meno.