Debranding per la maggiore tutela dei consumatori: ci sarà l'obbligo di separazione del marchio tra distributore e venditore della stessa società energetica
L’Autorità per l’energia ha introdotto una piccola novità nel suo sistema in modo che ci sia maggiore trasparenza e una migliore concorrenza tra gli operatori dei diversi settori. In pratica adesso è in vigore l’obbligo di separazione del marchio tra distributore e venditore della stessa società energetica. Che vuol dire?
Più trasparenza e migliore concorrenza, questo l’obiettivo dell’Autorità per l’energia che adesso obbliga alla separazione del marchio tra distributore e venditore della stessa società energetica. In più dovrà essere chiara la distinzione dei canali di comunicazione e degli spazi commerciali.
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Questa operazione su larga scala, nel settore elettrico e gas, si chiama debrandig e serve per evitare ogni rischio di confusione. Tanto per fare un esempio. Anche se sono tantissimi i brand che operano questa confusione, il più noto è probabilmente quello di Enel Distribuzione ed Enel Energia. Anche queste società dovranno adeguarsi ai nuovi obblighi di separazione del marchio e della comunicazione, che andranno adottati entro il 30 giugno 2016.
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Il debranding, previsto dalle direttive europee del cosiddetto “terzo pacchetto energia”, è frutto del recepimento del decreto legislativo 93/11. L’Autorità per l’energia lascerà la libertà alle società di decidere quale tra l’attività di distribuzione o vendita dovrà modificare marchi, spazi commerciali e canali di comunicazione.
Gli obblighi di separazione degli spazi commerciali e dei canali di comunicazione potranno essere assolti entro il 1° gennaio 2017.