Mutuo a tasso basso.
Girovagando tra le maggiori testate finanziarie oggi ci siamo imbattuti in un interessante articolo de “La stampa”, dove si pubblica una sorta di “indagine” svolta presso le filiali di alcune banche. Si parte dall’Unicredit di Torino, filiale di via Madama Cristina: a fine agosto 2008, con il tasso di riferimento Bce al 4,25% un mutuo ventennale di centomila euro costava il 5,94% (spread 0,89%). Ad agosto la rata era 713 euro mentre oggi sarebbe 711. Facendo alcuni semplici calcoli quindi sono solo due euro di differenza al mese e 24 euro l’anno.
Visto che il tasso Bce continua a scendere i risparmi dovrebbero essere maggiori, ma la banca tende a precisare:
I risparmi verranno più avanti.
Ancora Ing Direct: sempre per lo stesso prestito di 100 mila euro la settimana scorsa il prezzo era 5,70%. Ad agosto, l’interesse era al 5,92%, lo spread allo 0,85%. Quindi le rate ad agosto sarebbero state di 712 euro, oggi 699 euro. Anche qui il risparmio è troppo irrisorio.
Si prosegue con Intesa Sanpaolo. Centomila euro costano Ad agosto rata a 719 euro, oggi rate di 679. Il risparmio qui è più alto.
Come mai queste differenze e soprattutto perchè il tasso dei mutui non riflette realmente il tasso Bce? La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse all’1% e lascia spazio a ulteriori riduzioni del costo del denaro nei prossimi mesi. A marzo, i tassi sui mutui con durata da dieci anni in su per l’acquisto della prima casa sono giunti al 5,01%, in ribasso rispetto alla media del 5,13% di febbraio. Continuano così le battaglie delle associazioni dei consumatori per una necessaria più trasparenza sulle varie voci di costo applicate ai mutui. Fabio Picciolini di Adiconsum afferma:
Non è possibile che i tassi sui mutui applicati dalle banche rimangano al 5% nonostante la discesa dell’Euribor e Bce». Altrimenti a che pro discutere di spread di fronte al caffé del mattino?