Transazioni sotto i 100.000 € tornano nelle mani dei notai che gioiscono del fatto che le loro rimostranze siano state accolte.
L’acquisto della prima casa è sempre stato un gran dispendio di soldi soprattutto per il pagamento delle parcelle dei professionisti e degli intermediari che sono coinvolti nella trattativa e nell’acquisto. Da febbraio sembrava si dovesse cambiare vero ma ora si è tornati al punto di partenza. I notai sono contenti.
Il 20 febbraio di quest’anno il Consiglio dei Ministri introduceva all’interno del disegno di legge sulla concorrenza e sul mercato una modifica sostanziale in tema di transazioni immobiliari: per alcuni tipi di compravendite immobiliari e societarie, l’atto scritto poteva vedere autenticate le relative sottoscrizioni anche da parte di avvocati abilitati al patrocinio, purché muniti di copertura assicurativa almeno pari al valore del bene oggetto del contratto.
> I notai contro le liberalizzazioni delle sottoscrizioni immobiliari
Quando l’avvocato poteva sostituire il notaio? Nel caso di un immobile non residenziale e quindi non adibito a uso abitativo e con un valore inferiore ai 100.000 euro. Il provvedimento, nella sua presentazione, si prevedeva riducesse il gettito per le casse degli archivi notarili di circa 23 milioni di euro con la conseguente compromissione dell’affidabilità dei pubblici registri.
La normativa è finita sotto la lente d’ingrandimento e a distanza di qualche mese si è tornati al punto di partenza facendo leva sulle considerazioni della Commissione giustizia che aveva detto che la norma era
contraria al principio costituzionale della ragionevolezza, dal momento che il valore economico degli immobili, sia pure limitato, non può rappresentare il parametro sul quale graduare il livello di certezza giuridica.
Così Mutuionline sintetizza la questione:
Oggi, a distanza di qualche mese, viene respinta quella stessa disposizione contenuta nell’articolo 28 che aveva tolto ai notai la competenza di autentificazione degli atti, ristabilendo i notai stessi come unici professionisti incaricati di certificare la compravendita, anche per transazioni inferiori ai 100.000 euro.